Con l’arrivo della Germania come presidente di turno UE le telco potrebbero dover rivedere l’E-privacy
La Germania, Presidente di turno UE, ribalta le carte in tavola riguardo l’accordo di “compromesso” raggiunto durate la Presidenza di turno finlandese, la quale aveva iniziato a tracciare la strada per accelerare sulla riforma della Direttiva e-privacy.
Nei mesi scorsi è stato inviato ai Paesi membri un testo completamente rivisitato rispetto a quello precedente. Infatti, nel nuovo documento non è più presente il “further processing”, ovvero la possibilità di trattare i dati dei clienti senza che questi rinnovino il consenso. Questa decisione penalizza in particolare gli operatori del settore delle telecomunicazioni rischiando di rallentare la velocita delle operazioni.
Considerando quanto previsto per gli altri settori regolamentari dal GDPR le TCL non avrebbero la possibilità d’innovare sulla base dei metadati. Questa misura risulta in netto contrasto con ciò deciso da Thierry Berton e della Commissione europea dove si chiede di spingere affinché l’Europa diventi hub mondiale per la data economy.
Il documento redatto dalla Germania prevede che questa misura venga applicata anche a servizi come Whatsapp, Facebook, Messanger, Facetime e altre piattaforme di chat.
Alessandro Gropelli Deputy Director General Director of Strategy & Communications di Etno sottolinea a CorCom che “La regolamentazione è fondamentale, ma non può assolutamente sostituire l’innovazione e lo sviluppo di servizi europei. Concordiamo pienamente con il Commissario Breton quando dice che l’Ue deve divenire un hub mondiale per l’economia dei dati, nel rispetto della privacy. Per questo chiediamo all’Italia e agli altri Stati Membri di rigettare la proposta tedesca, che rischierebbe di mettere il freno ad ogni ambizione europea di leadership nell’ambito della data economy. L’Europa deve continuare ad essere il regolatore mondiale dei dati, ma deve anche poter diventare un leader industriale. Altrimenti resteremo schiacciati fra Cina e Stati Uniti”.
Alla vigilia della discussione della proposta tedesca, Etno si unisce a Gsma in una nota congiunta dove esprimono la loro contrarietà alla proposta tedesca. “Gli Stati membri hanno lavorato duramente per rendere la proposta della Commissione più a prova di futuro, ma non sono ancora stati in grado di raggiungere una posizione comune. Ci rammarichiamo pertanto che il recente approccio adottato dalla Presidenza tedesca non abbia capitalizzato il prezioso lavoro svolto dalle presidenze precedenti – si legge nella nota – Il testo proposto dalla Germania non riesce a colmare il divario tra la protezione della privacy e della riservatezza e lo stimolo all’innovazione nei fornitori di servizi europei. Il testo tedesco riflette un malinteso persistente secondo cui la privacy e l’innovazione non possono coesistere. Possono e devono coesistere affinché l’Europa sia in grado di intensificarsi e competere nell’economia dei dati globale. L’Europa ha l’opportunità di consolidare il suo ruolo globale come faro di innovazione responsabile, ma solo se i responsabili politici creano quadri giuridici che abilitano nuovi prodotti e servizi europei, piuttosto che soffocarli o proibirli dall’inizio”.