Dopo Tik Tok il Garante vuole modificare anche gli altri social
Dopo l’intervento del Garante con il social network Tik Tok in merito all’accaduto della bambina di Palermo si è deciso di intervenire, aprendo i fascicoli anche su Facebook e Instagram.
L’intervento del Garante è mirato a tutelare e proteggere i dati personali dei minori sui social. L’azione cardine è infatti tenere sotto controllo l’età degli iscritti ai social “Per la normativa Gdpr in Italia bisogna avere almeno 14 anni per dare il consenso al trattamento dei propri dati. Altrimenti il consenso lo deve dare, il minore, chi ha responsabilità genitoriale”, spiega Franco Pizzetti, ex Garante Privacy “L’azione del Garante è così ben fondata sul diritto: vuole sapere se i social hanno un consenso valido di tutti i propri utenti. Che nel caso di ha meno 14 anni significa avere il consenso dei genitori. In assenza di ciò non possono accettare l’iscrizione dell’utente e offrire il servizio”, aggiunge.
L’azione presa per Facebook è stata ha chiesto informazioni in merito alle modalità d’iscrizioni al social. Ma è stato richiesto di fornire maggiori e precise indicazioni sulle modalità di iscrizione ai due social e sulle verifiche dell’età dell’utente adottate per controllare il rispetto dell’età minima di iscrizione. Come visto con Tik Tik l’azione è stata più pesante ovvero la richiesta del blocco del trattamento dati degli utenti di cui il social non ha certezza dell’età anagrafica. Il motivo di questo provvedimento sono diversi indizi che portano a pensare la presenza di minori di 14 e 13 anni sulla piattaforma social.
A fronte di ciò è stato richiesto a Facebook di dare riscontro al Garante entro 15 giorni.
La verifica dell’Autorità verrà estesa anche agli altri social, con un occhio di riguardo alle modalità di accesso alle piattaforme da parte dei minori.
In conclusione, si può affermare che le autorità privacy europee stanno cominciando a stringersi sui colossi del digitale dopo anni di indugi, soprattutto da parte di quella irlandese.